Dai primi anni '90, infatti, in tutto il mondo evoluto i primi screen readers per MS-Windows, Mac-Os e IBM-OS2 facevano la loro apparizione permettendo ai disabili della vista di accedere al mondo informatico governato dalle finestre.
In Italia, almeno fino alla diffusione della notizia dei "Corsi Zotti" su Windows95/98, iniziati nel febbraio 1998, la maggior parte dei disabili della vista non sapeva delle possibilità dischiusesi per mezzo dell' accesso all' informatica dei normodotati, nell' ambito:
dell' autonomia personale,
dello studio,
del lavoro e
della vita di relazione su Internet.
Quanto segue è una piccola raccolta di documenti, che palesano precise prese di posizione degli intervistati, successive alle donazioni fatte dalla Onlus "Le Professioni Milanesi per la Solidarietà" di fondi, personal computer ed informazioni, finalizzate alla realizzazione di corsi di informatica per non vedenti sui sistemi operativi grafici [MS-Windows, MacOs ed IBM-OS/2] :
Intervista a Mario Censabella e Alberto Piovani di Corriere Salute, inserto de "Il Corriere della Sera" del 25 novembre 1997, dal titolo:
"Ostacoli nell' ombra".
(clickare per il testo in word)
Articolo di Francesco Levantini per "Chiaroscuro", notiziario del centro del libro parlato anno IV n. 9/10 gennaio 1999 pag. 5, dal titolo "Creare un mouse bianco".
Estratto dal Sito Web dell' UICiechi (leggasi articolo denominato Bill Gates: qualcosa si è mosso) Circolare dell' UIC del 25 febbraio '99, contenente la citazione della lettera del Presidente Nazionale dell' UIC, Tommaso Daniele, inviata a Bill Gates (presidente di Microsoft ) del 30 gennaio '98, lettera di un anno successiva alle anticipazioni sul mercato americano della presenza in Windows2000 di uno screen reader, denominato "Narrator", fornito gratuitamente con il sistema operativo Windows2000 in versione anglosassone (ma non poi recepito nella sua versione italiana), risultato della legge americana sull'obbligo di accessibilità delle risorse informatiche a tutti i disabili (Accessibility Act).
MICROSOFT: UNA RETE MONDIALE
PER I CIECHI
II (OP/ts)
Prot. 3070/24/204
Roma, 25 febbraio 1999
Cari Amici,
il 30 gennaio 1998 il Presidente Nazionale dell'Unione Italiana dei Ciechi inviò a Bill Gates, fondatore e presidente della Microsoft, il colosso del software informatico, la seguente lettera:
"Caro Presidente,
chi Le scrive è il Presidente dell'Unione Italiana dei Ciechi, che
rappresenta gli oltre 350.000 ciechi italiani.
Ciechi che per molti anni hanno rivolto pensieri di gratitudine all'MS-DOS
che ha consentito loro non solo l'accesso al computer ma anche ai testi
stampati, attraverso scanner, software riconoscitore di caratteri, display
braille o sintesi vocale.
E' evidente che il personal computer era, ed è, lo strumento
privilegiato per l'accesso alla cultura ed all'informazione (anche attraverso
Internet).
Tuttavia, da qualche anno, il sempre più rilevante predominio dei
programmi basati sulla grafica, in particolare il Suo Windows, ha complicato
la vita ai ciechi che, riacquistata la visione della pagina, l'hanno di colpo
perduta.
Vi sono stati sì dei programmi di supporto per consentire l'uso di
Windows anche ai ciechi, ma tali programmi vengono via via superati
dall'incessante progresso del Windows, nelle sempre più avanzate e funzionali
versioni (da ultimo Windows 95).
Tra l'altro il vecchio buon MS-DOS sembra destinato a scomparire, e
così verrà meno anche il limitato accesso dei ciechi al computer.
Sappiamo che Lei è uomo aperto, con ampi interessi culturali, e che
non Le è estranea l'attenzione alle categorie più deboli.
Mi domando perciò se sia possibile chiederLe di pensare, quando
elabora i Suoi meravigliosi programmi, anche a noi ciechi, dotando i programmi
di funzionalità che ne consentano l'accesso a chi non vede.
So di chiederLe molto, ma vorrei anche farLe presente che molti sono i
ciechi che in tutto il mondo usano il computer (centinaia di migliaia e forse
milioni) e sempre più saranno, con software che consentano loro l'accesso ai
nuovi programmi dalle grandi potenzialità. In sostanza un nuovo mercato, non
grande, ma neppure tanto piccolo.
Non voglio dare suggerimenti a Lei che ha mille risorse, ma penso a
comandi vocali, a comandi di funzioni speciali sulla tastiera, o a chissà
cosa d'altro.
Le sarò grato di quanto Vorrà comunicarmi, ma soprattutto di quanto
potrà e Vorrà fare; sono però certo che se vorrà potrà.
In fiduciosa attesa, mi creda Suo
Tommaso Daniele"
Naturalmente la lettera fu veicolata attraverso canali che ne rendessero sicuro l'arrivo materiale nelle mani del "genio dell'informatica", e successivamente furono svolti interventi sollecitatori perché l'appello avesse un seguito.
Molti pensarono e ancora pensano che l'iniziativa fosse soltanto un gesto pubblicitario, destinato a restare lettera morta. Non abbiamo replicato con le parole perché, come è nostro costume, volevamo rispondere con i fatti.
Ed ora, a distanza di un anno, i fatti si sono realizzati: la Microsoft ha organizzato, attraverso le proprie diramazioni nazionali, una rete di specialisti che in tutto il mondo si sta occupando del problema di rendere accessibili ai ciechi le interfacce grafiche di tutte le applicazioni Microsoft.
Per l'Italia gli specialisti Microsoft hanno prescelto, quale interlocutore privilegiato, la nostra Unione, sia per la rappresentatività sia per le molteplici iniziative intraprese anche nel settore delle nuove tecnologie.
Così due rappresentanti dell'Unione Italiana dei Ciechi, esperti in informatica, saranno chiamati a far parte dell'équipe tecnica che si occuperà preliminarmente di testare tutte le applicazioni Microsoft, ai fini di una loro compatibilità di uso da parte dei minorati visivi.
Con legittimo e non celato orgoglio ci possiamo vantare di aver gettato un seme che potrà anche portare ad una vera rivoluzione nel rapporto ciechi/computer.
Sarà nostra cura tenervi informati degli ulteriori sviluppi.
Cordialmente
Tommaso Daniele
(clickare per il testo in word)
Uno degli ultimi articoli sul Corriere della Sera del 26 giugno 2000, intitolato:
"Internet, nuova barriera per i non vedenti"
(Testo disponibile a breve)
Da "Corriere della Sera" del 26 giugno 2000
(clicckare per leggerne il testo)